Eccoci qui, oggi torniamo a parlarvi di un argomento che ci
preoccupa da un lato, ma che ci interessa molto allo stesso tempo.
Parliamo di un aspetto che possiamo definire patologico del
sistema della salute e della sicurezza sul lavoro, quando cioè qualcosa nel
servizio di Prevenzione e Protezione non ha funzionato come avrebbe dovuto, per
una serie combinata di vari fattori.
Ci riferiamo al critico fenomeno degli infortuni sul lavoro e
delle malattie professionali.
Ve ne parliamo ancora di più oggi in quanto sono stati
caricati online gli open data Inail del primo quadrimestre del 2022, e noi formatori,
avvocati, ingegneri e consulenti della salute e della sicurezza sul lavoro,
sappiamo benissimo quanta importanza rivesta consultare, leggere, analizzare i
dati che descrivono anche numericamente questi fenomeni.
Come sosteniamo sempre nelle nostre classi di formazione, l’Inail
è una fonte inesauribile di dati, informazioni e analisi di scenari lavorativi
che ne denotano il profilo del fenomeno infortunistico nel nostro paese.
E’ doveroso dire che gli open data pubblicati sono
provvisori e il loro confronto richiede cautele, tanto che per quantificare il
fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Istituto,
sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2022,
con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni
denuncia.
Fatte queste premesse, nel primo quadrimestre del 2022 si
registra, rispetto all’analogo periodo del 2021, un deciso aumento delle
denunce di infortunio in complesso (dovuto in parte al più elevato numero di
denunce di infortunio da Covid-19 e in parte alla crescita degli infortuni
“tradizionali”), un calo di quelle mortali e una crescita delle malattie
professionali.
Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail
entro lo scorso mese di aprile sono state in aumento del 48,1% rispetto al primo
quadrimestre del 2021 (+47,7%).
I settori sono quelli dell’industria e servizi, un -3,3% in
Agricoltura mentre si osservano incrementi generalizzati in quasi tutti i
settori produttivi, in particolare nei Trasporti e magazzinaggio (+160,5%),
nella Sanità e assistenza sociale (+127,8%) e nelle Attività dei servizi di
alloggio e di ristorazione (+102,2%).
Infine, una analisi dei territori, dove le denunce di
infortunio in tutte le aree del Paese sono più consistente nel Sud (+65,2%),
seguito da Isole (+63,1%), Nord-Ovest (+57,7%), Centro (+47,9%) e Nord-Est
(+29,5%). Tra le regioni con i maggiori aumenti percentuali si segnalano
principalmente la Campania (+112,4%), la Liguria (+78,9%) e l’Abruzzo (+74,7%).
Per quanto riguarda le malattie professionali, in ottica di
genere si rilevano 701 denunce di malattia professionale in più per i
lavoratori (+5,2%), e un -0,9% per le donne.
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto
connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a
rappresentare, anche nel primo quadrimestre del 2022, le prime tre malattie
professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle malattie del sistema
respiratorio.
Per avere una panoramica completa del fenomeno, consigliamo
di navigare nella sezione “Open data” del sito Inail dove sono disponibili i
dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale
– e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di aprile.
Qui vi lasciamo il link dove potrete consultarli https://dati.inail.it/opendata/default/Qualidati/index.html
Vi consigliamo di prenderne visione, soprattutto perchè conoscere i pericoli non solo significa gestire al meglio i rischi, ma soprattutto prevenirli ed evitarli.
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