Ritorniamo volentieri ad approfondire e a trattare un argomento a noi caro: quello dei DPI.
Questa volta parleremo degli occhiali di sicurezza che sono necessari per proteggere l'occhio durante lo svolgimento di mansioni particolari, meccaniche, in officina e in ogni contesto in cui il viso e gli occhi possano essere esposti a dei rischi.
Esplicitamente richiamati dal D.Lgs. n. 81/2008 quali dispositivi di protezione individuale, nell’All. VIII, questi dispositivi di protezione individuale, rispondenti alle due direttive europee specifiche che fissano i criteri di costruzione e di progettazione Dir. Eur. 89/686/CEE e ss.mm.ii. recepita in Italia con D.Lgs. n. 476/1992 e dalla norma UNI EN 166 – Protezione personale degli occhi, devono possedere delle caratteristiche specifiche che sono: essere Robusti; Esenti da bolle; Resistenti agli urti, alla combustione, alla corrosione (parti metalliche) e alla disinfezione, nonchè avere una bassa conducibilità termica; devono essere privi di sporgenze o irregolarità, al fine di evitare danno o disagi agli utilizzatori; devono essere atossici, inodori e fisiologicamente inerti, tali da non causare irritazioni cutanee agli utilizzatori; Regolabili in lunghezza e Privi di effetti che deformano l’immagine, senza effetti di tipo astigmatico o sferico o prismatico.
Lavorare in sicurezza è un obbligo ed i lavoratori hanno il diritto di essere informati e salvaguardati da qualsiasi condizione di pericolo.
L’occhio è un organo che, proprio nel mondo del lavoro, deve essere preservato da una molteplicità di rischi di proiezione legati a particolari lavorazioni meccaniche, all’utilizzo di sostanze chimiche ed all’esposizione a radiazioni ottiche che potrebbero danneggiare l’occhio stesso o alterarne la visione.
Questi DPI sono indispensabili per affrontare al meglio i rischi specifici quali:
- Rischi ottici (la luce naturale e artificiale o le sorgenti di radiazioni causano una gran parte delle lesioni agli occhi, in dipendenza della lunghezza d’onda);
- Rischi meccanici (polvere a grana grossa e fine, particelle ad alta velocità, corpi incandescenti e metalli);
- Rischi chimici (aerosol e aeriformi, spruzzi o gocce di soluzioni chimiche che possono penetrare nell’occhio, corrodere la retina e danneggiare la vista);
- Rischi termici (il freddo può causare lacrimazione protratta, il calore può causare infiammazioni o ustioni).
Possiamo quindi suddividerli in 3 tipologie:
1) Occhiali: formati dalla montatura, che deve posizionarsi in modo perfetto sul volto, e dalle lenti (UNI EN 166) la cui dimensione determina l’ampiezza del campo visivo;
2) Maschere/ occhiali a visiera: fissate direttamente tramite bordatura al capo o al casco, proteggono non solo gli occhi ma tutto il volto da schegge, dalle sostanze chimiche o radiazioni;
3) Schermi/ripari facciali: generalmente fissati all’elmetto di protezione o altri dispositivi di sostegno, proteggono da schegge, schizzi, scintille, dal calore radiante e dalle sostanze chimiche.
Di diversi tipi, in relazione ai rischi ai quali è esposto l’utilizzatore, gli occhiali protettivi si suddividono in:
- Occhiali di protezione: con monolente in policarbonato antigraffio, sovrapponibili ai comuni occhiali da vista, con aste regolabili in lunghezza oppure ergonomiche, ponte nasale anatomico e adattabile a tutti i visi, alta definizione ottica e resistenti all’appannamento;
- Occhiali di protezione UV: con monolente in policarbonato antigraffio, sovrapponibili ai comuni occhiali da vista, con aste regolabili in lunghezza oppure ergonomiche, ponte nasale anatomico e adattabile a tutti i visi, alta definizione ottica e resistenti all’appannamento;
- Occhiali di protezione UV e solare: con monolente in policarbonato antigraffio, sovrapponibili ai comuni occhiali da vista, con aste regolabili in lunghezza oppure ergonomiche, ponte nasale anatomico e adattabile a tutti i visi, alta definizione ottica, resistenti all’appannamento e lente marrone;
- Occhiali a visiera per la protezione da aerosol: con lente in policarbonato antigraffio, antiappannante e di colore neutro, sovrapponibili ai comuni occhiali da vista, con aste regolabili in lunghezza oppure ergonomiche, ponte nasale anatomico e adattabile a tutti i visi, alta definizione ottica, montatura ventilata realizzata in PVC trasparente e dotati di fori d’areazione protetti dalle goccioline;
- Occhiali a visiera per la protezione meccanica: con lente in policarbonato antigraffio, antiappannante e di colore neutro, sovrapponibili ai comuni occhiali da vista, fascia elastica regolabile in tessuto anallergico, ponte nasale anatomico e adattabili a tutti i visi, alta definizione ottica, montatura ventilata realizzata in PVC trasparente e dotati di fori d’areazione.
- Occhiali monouso: con visore in poliestere, struttura in polipropilene, antiappannante e di colore neutro, sovrapponibile ai comuni occhiali da vista.
Secondo l’Allegato II del D.Lgs. n. 475/1992 (2.2) inoltre, i dispositivi di protezione individuale come gli occhiali, che avvolgono le parti del corpo da proteggere, devono essere sufficientemente aerati onde limitare il sudore derivante dal fatto di portarli oppure devono essere dotati, se possibile, dispositivi per assorbire il sudore e devono limitare secondo il punto (2.3) il meno possibile il campo visivo e la vista dell’utilizzatore, devono avere un grado di neutralità ottica compatibile con la natura delle attività e, se devono proteggere da sostanze pericolose ed agenti infettivi (3.10.2), devono essere tali da impedire la penetrazione e diffusione nelle prevedibili condizioni d’impiego (chiusura ermetica o stagna), dovendo soddisfare caratteristiche particolare nei seguenti ambiti: Costruzione; Materiali; Resistenza all’invecchiamento; Pulizia e disinfezione; Compatibilità con altri equipaggiamenti; Resistenza alle temperature estreme; Resistenza alla corrosione; Visione; Ergonomia; Montaggio e regolazione; Posizionamento e funzionamento; Area di protezione; Riparo facciale; Riparo degli occhi; Proprietà elettriche; Protezione contro particelle ad altà velocità; Infiammabilità; Resistenza agli agenti chimici.
Composti generalmente da un elemento portante, quali montatura (occhiali) e guscio (schermi e maschere), tali DPI riportano su quest’ultimo una marcatura, e se realizzati con due elementi distinti (oculari e montatura), questi devono avere impressa ognuno una sua marcatura.
In particolare, la montatura dell’elemento portante deve riportare: Identificazione del fabbricante (logo e/o marchio di fabbrica); Numero della pertinente norma europea EN; Marchio CE e numero dell’organismo notificato che lo ha rilasciato (dove applicabile).
La marcatura che deve essere indelebile, poiché riassume le caratteristiche di questi dispositivi di protezione, tanto che tutti i protettori individuali dell’occhio, eccezion fatta per quelli utilizzati contro le radiazioni ionizzanti, raggi X, emissioni laser e le irradiazioni infrarosse emesse da sorgenti a bassa temperatura, hanno regole di marcatura comuni.
Di qualunque natura sia il rischio che si è chiamati a fronteggiare in qualità della mansione ricoperta, indossare correttamente e costantemente i DPI può salvarti la vita..o come in questo caso, la vista!
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